mercoledì 18 gennaio 2023

Mamma asiatica parte 2 - Part IV Sentosa, il paese dei balocchi

Sentosa, il paese dei blocchi, sì perchè di questo si tratta, di un vero e proprio paese dei balocchi. A metà tra un The Truman show e Disneyland, qualcosa come la casa della strega di Hansel e Gretel, e un mix di tutto quello che Hollywood può sfornare. 

Se Singapore ti lascia senza fiato e ti stordisce, diciamo che Sentosa ti dà il colpo finale.

Quando ho pianificato il viaggio (per me la parte più divertente, il momento in cui assaporo il viaggio in ogni sua sfaccettatura e penso di andare lì, lì e lì ancora, nonostante poi magari il viaggio si rivela molto diverso da quello che avevo pensato e immaginato) quello che mi premeva maggiormente era non far patire troppo il caldo ai bimbi. Il caldo asiatico di città può essere davvero pesante. 

La prima volta che mi avventuravo in una città asiatica, Shanghai, per lavoro, avevo avuto questo sentore, ma il giorno in cui sono atterrata nell'aeroporto di Hong Kong per trascorrerci 3 giorni per poter far "ripartire" il mio visto provvisorio, ricordo chiaramente la sensazione provata mentre attendevo il taxi per il mio hotel. 

"Devo essere finita vicino allo sfogo di qualche aria condizionata", pensavo, per poi rendermi conto che non era affatto così, ma che quell'effetto di avere un caldobagno puntato addosso, o di essere finita in uno di quei caschi da parrucchiera, era proprio l'effetto reale del clima caldo umido del luogo. Era il mese di Aprile/ Maggio, e ne ho un ricordo nitido. 

Ho riprovato quella sensazione la prima volta in Tailandia nel primo viaggio di famiglia (seguirà un post apposito per descrivere quel viaggio), arrivati all'aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok....ancora con le scarpe chiuse...avrei voluto solo strapparmele dai piedi!

Per questo pianificando il viaggio a Singapore, avevo vagliato l'ipotesi di visitare la città ma di andare anche in una zona balneare, o quantomeno fresca. Vero è che la città è disseminata di acquapark e playground con docce e fontane, dove i bambini, ma anche i grandi, possono rinfrescarsi tranquillamente. (Utilissimo a questo proposito l'APP Playground around the corner).

Ci avventuriamo quindi alla ricerca di Sentosa, al sud sud della città stato di Singapore, eh sì, è proprio il punto più meridionale dell'Asia. 

Una volta scesi dalla teleferica che dalla città di Singapore porta sull'isola di Sentosa, si viene catapultati nel caos più totale. Pubblicità di qualunque parco di divertimento (anche se su alcuni tipi di divertimento avrei tanto da dire). Vuoi immergerti in piscine piene di mante? Puoi farlo. Piscine con delfini? C'è. Vuoi scendere dalla collina fino alle spiagge di Sentosa con un kart? Puoi fare anche questo, oppure lanciarti con una corda fin sulla spiaggia, visitare rettilario, vedere i ragni più pericolosi al mondo, oppure varie specie di uccelli. Qualsiasi cosa ti venga in mente, stai sicuro che qui la troverai.

Noi abbiamo camminato sulla spiaggia finissima, arrivando ad un ponte tibetano e raggiungendo il "Punto più a sud del continente asiatico", con tanto di foto di rito. Abbiamo trovato un localino sulla spiaggia con plkayground per i bimbi, dove ci siamo dati all'ozio più totale, con cocktail per i grandi e grandi hamburger per i piccini, insomma, una vera vacanza nella vacanza (anche se per i nostri standard troppo delirante e finta). Bello averla conosciuta e aver completato l'itinerario di questa grande megalopoli Asiatica, spesso usata soprattutto come scalo verso mete più lontane, come l'Australia, il Giappone.....

 














lunedì 7 dicembre 2020

Mamma asiatica parte 2 - PART III

PART III - I super trees e il deserto futurista del Marina Bay center


Ma quante parti ha questo post? Eh sì, Singapore è un città complicata, quindi necessita di tante spiegazioni, nonostante per noi è stata tappa di 4 giorni più o meno, che in effetti per visitarla occorrono tutti. E poi non mi basta mai lo spazio e il tempo per parlare della particolarità di questa e di quella località, o mercato, o spiaggia... 


Quindi eccomi qui a parlare della parte futurista della città-Stato di Singapore. Il Gardens by the Bay  è un quartiere folle


Passeggiando tra i vicoletti, il lungo fiume e i locali attaccati l'uno a l'altro dei quays, i quartieri dei ristoranti, bar e dello spasso; facendoti inebriare dai suoni, odori e creature strane degli acquari dei ristoranti, ti ritrovi passato un ponte sia pedonale che non, nel quartiere di Marina Bay, dove sorge il famoso e ultra moderno grattacielo Marina Bay Sands, un hotel/casino' 5 stelle con una piscina a sfioro sul tetto, divenuto un po' l'emblema di questa città per il suo design futuristico per l'appunto. Questa, come un'astronave aliena, la notte viene illuminata da laser che creano giochi di colore per tutta la notte.

Al di sotto di questi enormi grattacieli che si scagliano contro il cielo plumbeo di Singapore, ci sono loro, i super trees, un altro emblema della città-regno.

Delle opere di acciaio/muratura che ricordano proprio degli alberi, costruiti in acciaio, con piante rampicanti ai lati e in cima, congiunti da ponti, visitabili, che ospitano anche un altro orto botanico (innumerevoli sono gli orti botanici della città). 

Giunti qui, di sera, si attende l'orario giusto per assistere allo spettacolo di luci e suoni....che dire, qualcosa davvero di spettacolare. 


Avete presente il film della Disney Fantasia? Beh, sembra proprio di esserci entrati dentro. Attraverso le luci e varie sinfonie si è catapultati in un vero e proprio spettacolo di arte/musica/design, i super trees si illuminano e vivono sulle note dello Schiaccianoci di Tchaikovsky oppure sul Barbiere di Siviglia. Qualcosa che vale davvero la pena di vedere, e che mi riporta indietro di qualche anno, quando ero a Hong Kong a vedere il concerto di luci e suoni dei grattacieli, ma questa è un'altra storia che merita un altro post. 


L'Asia affascina soprattutto per questo, riesce rendere magico anche uno sterile paesaggio di cemento e luci, e uno skyline qualsiasi. Naturalmente le persone che accorrono sono numerevoli, quindi se vi capita di andare per vedere lo spettacolo dei super trees, anticipatevi un pochetto. E' possibile vedere orari di visita e dei concerti qui.


PS: Per le famiglie che si recano a vedere lo spettacolo e volessero cenare in questo quartiere, SCORDATEVELO, c'è soltanto un locale affollatissimo in serata, e poi il quartiere vive per lo più la mattina, da quello che ho potuto capire spulciando internet e guide.


E adesso direzione SENTOSA....ci vediamo al prossimo post su Singapore! 













Immagine del Marina Bay center da Clarque Quay


giovedì 19 novembre 2020

Mamma asiatica parte 2 - PART II

 




Lo zoo di Singapore merita un capitolo a parte. 

Prima però vorrei fare una precisazione in quanto da quando mi sono evoluta al livello "mamma" e livello "pseudo adulta" ho un atteggiamento molto critico nei confronti degli zoo in generale. 

Da coppia e famiglia abbiamo frequentato varie volte lo zoo di Londra, l'acquario di Londra, che devo dire ci ha sempre offerto grandi avventure e sensazioni, e fatto imparare tanto, specialmente con i nostri kids al seguito, estasiati da pesci enormi che "volavano" in vasche sempre più enormi e da animali "spiegati e studiati". 

Abbiamo visitato anche lo Zoosafari di Fasano in Puglia, che è sempre stato legato a fantastici ricordi da bambina, e che ha lasciato una profonda tristezza in noi adulti e semi- coscienti del mondo e del suo funzionamento. La scena di animali semi-vivi con nessuna voglia e interesse verso quello che accade è quanto di più triste possa esistere, e se solo fosse stato in mio potere il liberarli tutti lo avrei fatto senza esitazione. 

Da tutto ciò se ne deduce che chi più, chi meno, gli zoo sono una prigione a cielo aperto, le gabbie se pur grandi e espanse, restano soltanto gabbie, ma mentre dietro a zoo come quelli di Londra o Singapore c'è una sorta di studio scientifico, che si vede, è tangibile, ci sono ahimè decine, centinaia, migliaia di zoo dove invece gli animali sono soltanto esposti per denaro e per puro divertimento (lo zoo safari di Fasano è uno di quelli). La mia non è una propaganda politica, ma una mera constatazione.

In ogni caso oramai da esseri pensanti e con figli, tentiamo di trasmettere ai nostri bambini il rispetto per gli animali e lo stupore e meraviglia di vederli nel loro habitat, per questo oramai agli zoo prediligiamo le visita dirette in montagna, nel parchi (in Italia ne abbiamo di bellissimi), nonostante spesso più di tracce di cacca di quel o l'altro animale non vediamo... ma per i bimbi sembra non fare tanta differenza, l'importante è immaginare che ci possa essere stato quell'animale, e quella traccia è la prova reale del suo passaggio spontaneo, libero e naturale, non costretto da una gabbia o una "ranger" che vuole mostrartelo o farti dare il biscottino proprio in quel momento.

In ogni caso lo zoo di Singapore si presenta come un qualcosa a metà tra un parco giochi, una orto botanico e un safari vero e proprio. Ci sono alcuni animali, tipo gli orango che tramite dei sistemi di liane passano letteralmente sopra le teste dei visitatori gironzolando per lo zoo. Mentre altri animali sembrano realmente cercare il contatto con gli umani, abituati oramai alla loro presenza. 

C'è un padiglione di animali da fattoria in cui è possibile fare una sorta di pet theraphy, cosa presente anche nello stesso zoo di Londra, e quindi eccoci dentro un'area, io e i bimbi, con coniglietti da accarezzare......e roditori (topi!!!! toponi!!!!!) che fanno unoa specie di percorso ginnico dietro di noi. I bambini naturalmente felicissimi, io alla vista del grande roditore che faceva le acrobazie, un po' meno..... 

Alcuni animali hanno a disposizione una sorta di intero fiume/palude, anche perché vicino allo stesso zoo è possibile acquistare il biglietto per il "River safari", una sorta di visita dello stesso zoo a bordo di imbarcazioni, possibile effettuarlo anche il pomeriggio inoltrato, per visionare alcuni animali più notturni...

Alcuni padiglioni sono "esperienziali", come quello delle farfalle giganti; si entra in una sorta di serra gigante dove vivono particolari specie di piante carnivore e orchidee, e le farfallone, e da lì si accede ad un'altra serra dove sono presenti (argghhhhh!!!) le flying fox, ovvero le volpi volanti, pipistrelli enormi, che per fortuna sono situati in alto a dormire il giorno (quando li abbiamo visitati noi.....per sommo dispiacere dei bimbi, ma enorme contentezza mia!)

La parte poi che ha conquistato i bimbi, e noi per averci dato la possibilità di riposare, è il parco acquatico presente nello zoo. Un'area piuttosto grande in cui vi sono installati dei giochi d'acqua, in cui i bambini possono sguazzare liberamente. CI sono appositi armadietti per deporre vestiti e scarpette, e gli spogliatoi per indossare i costumi o per fare la doccia dopo. Insomma, l'ideale per rinfrescarsi dopo il caldo/umido della città, che ti si attacca addosso in maniera prepotente.

In ogni caso una visita l'abbiamo fatta dopo aver letto recensioni di un luogo che fosse una sorta di parco, ma non ci torneremo più, anzi, spero che quando ritorneremo a viaggiare molti di questi posti siano ormai chiusi, e gli animali lasciati in libertà, o recuperati, ma soprattutto che non vi siano nuovi animali in cattività, esposti per il solo gusto di guardarli in una gabbia, se pur grande. Da quando è iniziata la pandemia infatti, molti dei miei pensieri vanno a questi poveri animali, e alle condizioni in cui verseranno. 

                                to be continued.....


sabato 14 novembre 2020

Mamma asiatica parte 2 - PART I


Mamma asiatica parte 2 

Perché mai questo titolo? 
Perché questo è stato il nostro secondo viaggio da famiglia, e quindi da mamma, in Oriente. 
Perché il richiamo del cibo thai era così forte da sfidare tutto e tutti per organizzare nuovamente un OTR, on the road, nella terra dei sorrisi, con una piccola divagazione alla scoperta di Singapore....

Ma facciamo un passo indietro. 

Tutto ha inizio quando decisi di acquistare una guida per la Malaysia e di iniziare a pianificare il "viaggione" in questo fantastico Paese. Non so perché ma la Malaysia è sempre stato uno di quei paesi con una forte attrazione per me! Ahimè il periodo in cui potevamo muoverci non era dei migliori per il regno malese, e quindi ho optato per ridurre drasticamente l'itinerario e cambiare leggermente i piani, anzi stravolgerli.

Quindi il primo itinerario Singapore, Kuala Lumpur, Batu caves, Tamar Negara, Borneo, Isole Perhentian, è stato poi trasformato in Singapore, Isole della Tailandia, Bangkok. La scelta è stata dettata dalla questione tempo metereologico in primis, viaggiando a Gennaio la Malesia non è consigliata a causa dei monsoni, soprattutto la parte di mare; e poi perché venendo già da un viaggio con alcune tappe nel Regno Unito, e viaggiando con due bimbi di 5 e 3 anni, abbiamo evitato troppi spostamenti e quindi optato per un "on the road" più calmo, per modo di dire!

Nonostante ciò una volta arrivati a Singapore abbiamo in ogni caso utilizzato 3 aerei, 1 speedboat, 2 traghetti, innumerevoli longtail, vari tuk tuk, cabinovie, pulmini, metro, taxi, per spostarci, e macinato km km km a piedi. 
Tutto naturalmente dopo aver fatto una "traversata" aerea da Londra a Istanbul, a Singapore.

PART I - Singapore
E' Malaysia? E' reale? Non so ancora decidermi. Singapore mi ha letteralmente stonato. Ero ben abituata al caldo asiatico, avendo già fatto un viaggio in Thailandia due anni prima, e avendo "assaporato" l'afa di Bangkok, avendo vissuto per un periodo a Shanghai e viaggiato ad Hong Kong, ma forse il caldo umido di Singapore fino ad ora è stato quello vincente. Un misto di afa- gas di scarico - sensazione di essere in un phon gigante o forse dietro il motore di un grandissimo condizionatore. Si spiega perché hanno orti botanici ovunque e piante e giardini rigogliosi di foresta pluviale, persino nell'immenso zoo, una delle attrazioni della città.
Lavorando per una grande agenzia pubblicitaria la mia vita mi ha portato negli ultimi periodi a vivere un po' in Asia, e conoscere tante persone che vivevano, o in trasferta momentanea, in questo o quel paese asiatico. Primo fra tutti Singapore. I miei ex colleghi hanno sempre definito Singapore come una città pulita, ordinata; ricordo ancora storie e leggende riguardo i fumatori, che in pratica sembravano essere degli esseri mitologici a Singapore per la difficoltà di buttare i mozziconi di sigarette e le multe che facevano ai trasgressori...viaggiando con un fumatore accanito questa è stata la prima cosa cui abbiamo fatto caso. Ma che dire, a parte l'aeroporto in cui in effetti si dovevano fare km per poter trovare un'area fumatori, poi il resto della città non mi ha fatto proprio un'impressione di estrema pulizia. 
Soggiornavamo in un alberghetto molto carino vicino Chinatown, nella zona dei quay, accanto al conosciuto Clark quay. Bellissima zona, ma ad ogni angolo la spazzatura si notava, come il disordine e veniva fuori tutta la natura asiatica della città. Vero è che guardando al di là del fiume si intravedeva Marina Bay, con il suo mega hotel a forma di navicella spaziale, con il suo concerto di luci e laser e i suoi Super tree.
Certo vista da lì si percepiva la natura futurista e "spaziale" della città.

Nei "quay" è un po' come camminare per le vie di una qualsiasi cittadina asiatica, per non parlare poi di Chinatown, una serie di vicoletti pedonali disseminati di ristoranti cinesi, negozietti e souvenir shops  gestiti principalmente da cinesi. E' vero anche che noi siamo capitati lì proprio a cavallo del capodanno cinese, quindi la dominanza di cittadini del sol levante si notava parecchio, tanto che in alcune stradine ci è stato impossibile passare, per non rischiare di essere travolti....e soprattutto speriamo sempre che in quel periodo tutte le persone lì presenti erano in buona salute, poiché nonostante il Governo cinese già sapesse del Corona virus noi lo ignoravamo e così tutta la comunità internazionale!

                                            ...to be continued